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Ōsensei  
​MORIHEI UESHIBA 
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KOICHI TOHEI 
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HIROSHI TADA  

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COORDINATORE DI SETTORE
Maestro
Scotellaro Gerardo 



CINTURE NERE F.E.S.E.C.A.M.

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PIEMONTE :
Scotellaro Gerardo 4° Dan Yudansha


​Settore
​AIKIDO  
合 氣 道

L'Aikido fu creato da Morihei Ueshiba (植芝 盛平, Tanabe 14 dicembre 1883 – Tokyo   26 aprile 1969), i praticanti di Aikido si riferivano a lui con il  chiamandolo Ōsensei ("Grande Maestro"). 

L'Aikido ha infatti conosciuto due distinte fasi evolutive che possono essere identificate in modo abbastanza agevole: la prima intimamente collegata al percorso evolutivo dello studio del 
Budō giapponese da parte del fondatore ed una seconda a partire dagli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, periodo in cui l'aikido iniziò la sua rapida affermazione nel mondo intero, in modo particolarmente veloce e ramificato a decorrere dagli anni successivi alla morte del suo fondatore.


L'aikidō (合氣道 in caratteri kyūjitai) è un'arte marziale giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budō giapponese di cui principalmente: "ken" (spada), "jō" (bastone) e "tantō" (il pugnale). I suoi praticanti sono chiamati aikidoka (合気道家). Nel combattimento prendono il nome di "uke" colui il quale attacca e "tori" chi difende.

La disciplina dell'aikido fu sviluppata da Morihei Ueshiba (植芝盛平) anche chiamato dagli aikidōka Ōsensei (翁先生 "Grande maestro") a cominciare dagli anni trenta del '900 partendo dagli insegnamenti di scuole ("Ryu") precedenti[1].

L'Aikido deriva principalmente dall'arte marziale del Daitō-Ryū Aikijūjutsu, dalla quale però iniziò a prendere le distanze, sviluppandosi come disciplina autonoma, a cominciare dalla fine degli anni Venti. Questo è anche dovuto al coinvolgimento di Ueshiba con la religione Ōmoto-kyō. Documenti dei primi allievi di Ueshiba riportano il nome aiki-jūjutsu


Il nome aikido è formato da tre caratteri sino-giapponesi: 合 (ai), 氣 (ki), 道 (dō) la cui traslitterazione è la seguente: 合 (ai) significa "armonia" e nel contempo anche "congiungimento" e "unione"; 氣 (ki) è rappresentato dall'ideogramma giapponese 氣 che, nei caratteri della scrittura kanji, raffigura il "vapore che sale dal riso in cottura". Significa "spirito" non nel significato che il termine ha nella religione, ma nel significato del vocabolo latino "spiritus", cioè "soffio vitale", "energia vitale".

​Il riso, nella tradizione giapponese, rappresenta il fondamento della nutrizione e quindi l'elemento del sostentamento in vita ed il vapore rappresenta l'energia sotto forma eterea e quindi quella particolare energia cosmica che spira ed aleggia in natura e che per l'Uomo è vitale.


Il 氣 "ki" è dunque anche l'energia cosmica che sostiene ogni cosa. L'essere umano è vivo finché è percorso dal "ki" e lo veicola scambiandolo con la natura circostante: privato del "ki" l'essere umano cessa di vivere e fisicamente si dissolve; 道 (dō) significa letteralmente "ciò che conduce" nel senso di "disciplina" vista come "percorso", "via", "cammino", in senso non solo fisico ma anche spirituale. 合氣道 (ai-ki-dō) significa quindi innanzi tutto: «Disciplina che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo». 

Ueshiba Morihei, il fondatore dell'aikido, usava dire che l'aikido anela sinceramente a comprendere la natura, ad esprimere la gratitudine per i suoi doni meravigliosi, ad immedesimare l'individuo con la natura. Quest'aspirazione a comprendere e ad applicare praticamente le leggi della natura, espressa nelle parole "ai" e "ki", forma l'essenza ed il concetto fondamentale dell'arte dell'aikido

Conclusione:
Praticare l'Aikido è come dipingere il quadro della propria vita da marzialista. Bisogna apprendere il più possibile da tutti i Maestri e dagli stili che hanno codificato ed arricchire continuamente con le proprie capacità. Di conseguenza ogni forma diventa provvisoria ed in continua evoluzione. Non fermarsi mai all'esteriorità della tecnica ma ricercare armonia, sensibilità, energia e flessibilità senza mai perdere di vista l'efficacia dell' esecuzione.
G.S. 
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RESPONSABILE NAZIONALE DI SETTORE



RESPONSABILI REGIONALI DI SETTORE
PIEMONTE : Scotellaro Gerardo 4° Dan

             

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